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NEMATODI FITOPARASSITI
I nematodi fitoparassiti sono causa di danni ingenti per le colture, ma la loro azione nociva è stata ignorata a lungo. In Italia i primi studi sui nematodi fitoparassiti risalgono soltanto agli anni '60.
Tranne pochissime eccezioni i nematodi non sono visibili ad occhio nudo per cui possono essere individuati soltanto con adeguate ricerche.
Piccole quantità di terreno possono contenere migliaia di individui che si muovono casualmente nel suolo umido, spesso trasportati dall'acqua. Essi sono in grado di percepire essudati radicali da cui sono attratti, a distanza di 2-3 cm.
Non tutti i nematodi che vivono nel terreno sono nocivi per le piante ma soltanto quelli che vivono nutrendosi dei succhi cellulari delle piante coltivate.
I nematodi che attaccano le piante sono diversi e, a seconda della loro biologia si distinguono in
- Ectoparassiti - vivono all'esterno delle piante nelle quali inseriscono soltanto lo stiletto per nutrirsi dei succhi cellulari;
- Endoparassiti - penetrano interamente nei tessuti vegetali e si muovono all'interno degli organi della pianta, sia di quelli ipogei (radici e organi sotterranei) che di quelli epigei (parte aerea);
- Semiendoparassiti - penetrano parzialmente nei tessuti vegetali e più della metà del loro corpo rimane all'esterno.
Inoltre i nematodi possono essere sedentari oppure migratori (facoltativi o obbligati).
Danni causati da nematodi fitoparassiti
Gli attacchi di nematodi sono molto insidiosi e la diagnosi è difficile poiché, nella maggior parte dei casi, essi producono sintomi aspecifici che vengono spesso attribuiti ad altre cause, biotiche e/o abiotiche, contro le quali si interviene senza alcun risultato. La diagnosi corretta pertanto richiede una indagine specifica.

L'azione nociva dei nematodi sulle colture è dovuta a:
- Danni diretti quali punture (3-4 al secondo), lisi di cellule, formazioni di sincizi, galle, ecc. con conseguente riduzione della funzionalità dei tessuti danneggiati
- Facilitazione dell'insediamento di patogeni sia a causa delle lesioni prodotte direttamente dai nematodi, sia a causa della debilitazione delle piante (es. Meloidogine spp facilitano l'attacco di Fusarium spp ma anche di batteri come Agrobacterium tumefaciens e Pseudomonas spp, attacchi di Heterodera facilitano l'accesso di Rhizoctonia)
- Trasmissione di virus (es. Xiphinema index è vettore del virus della degenerazione infettiva della vite) che può avvenire sia per spostamento di nematodi da pianta infetta a pianta sana, sia per spostamento di terreno contenente nematodi infetti, sia per spostamento di piante o parti di pianta virosate.
Le perdite economiche causate dai nematodi sono significative. A livello mondiale si stima che esse ammontino ad oltre il 20% con variazioni significative per coltura e per area geografica. Per esempio, nel bacino del Mediterraneo si stimano perdite del 20-30% per gli agrumi. In Italia, per il pomodoro, si stimano perdite pari al 25% in media, con punte del 60%.
Le perdite economiche sono dovute a:
- Diminuzione della resa e della qualità delle produzioni
- Costo sostenuto per il controllo dei nematodi
- Mancati introiti dovuti alla necessità di rotazione con colture a minor reddito
- Maggiori spese per cure colturali (irrigazioni, concimazioni, ecc.) necessarie per compensare la ridotta funzionalità delle radici.
Controllo dei nematodi fitoparassiti
Il controllo dei nematodi presenta difficoltà dovute a:
- Resistenza alle condizioni ambientali avverse mediante il ricorso alla quiescenza
- Difficoltà nella diagnosi
- Difficoltà nel raggiungere e individuare tutte le forme presenti nel suolo coltivato
- Presenza di popolazioni resistenti ai mezzi chimici.
Indispensabile per il controllo dei nematodi è l'indagine di laboratorio sulla tipologia e sulla consistenza delle popolazioni presenti nel terreno coltivato.

Non tutti i nematodi presenti sono nocivi, ma molti sono importanti per l'equilibrio biologico del sistema suolo. Anche per quelli nocivi è necessario individuare, con buona approssimazione, la densità numerica e rapportarla alla soglia di tolleranza (influenzata anche dalle condizioni ambientali). In alcuni casi il danno dipende dal livello di infestazione, in altri casi (es, Xiphinema index vettore di virus della vite) si ha una situazione di rischio anche in presenza di un solo esemplare.
Solo dopo questa indagine sarà possibile programmare gli interventi necessari e valutare l'eventuale opportunità di interventi chimici. Questi ultimi devono essere eseguiti soltanto quando ne sia stata confermata l'opportunità. Infatti l'eccessivo ricorso a trattamenti chimici potrebbe risultare non soltanto inutilmente costoso e inutilmente inquinante ma anche dannoso poichè può portare all'insorgenza di ceppi resistenti.

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